Ashburn
36
scattered clouds

More

Social Media

Light
Dark

Medici e infermieri in prima linea per evitare nuovi focolai da coronavirus

L’Ordine delle Professioni Infermieristiche insieme all’Ordine dei Medici scrive un comunicato al Prefetto, al presidente della provincia e ai dieci comuni della BAT per porre l’attenzione sull’emergenza coronavirus in questa fase 2 e dei possibili rischi dovuti alla possibile diffusione pandemica.

Considerata la situazione epidemica relativa al Covid19 che allo stato attuale rimane una emergenza sanitaria per il Paese e per il nostro territorio provinciale

Preso atto del DPCM del 26 aprile 2020 in tema di contenimento e di gestione epidemiologica da Covid19 che regolamenta la ripresa delle attività sociali ed economiche, con particolare richiamo all’adozione di misure di prevenzione del contagio e all’utilizzo dei mezzi di protezione individuali per ridurre la diffusione del virus

Il presidente degli infermieri OPI BAT Giuseppe Papagni e il presidente dei medici OMCeO BAT Dino Delvecchio, visti il verificarsi di gravi episodi di mancata ottemperanza alle norme comportamentali in vigore con assembramenti di cittadini, specie nei pressi di mercati ed esercizi commerciali aperti nonché in occasione di manifestazioni pubbliche alla presenza di rappresentanti politici e forze dell’ordine e che rischiano pericolosamente di vanificare i sacrifici compiuti dalla maggioranza dei cittadini per garantire la salute pubblica.

In considerazione dello sforzo collettivo in atto da parte di tutti gli operatori sanitari per assicurare il massimo impegno nelle cure agli ammalati, ed in onore e memoria dei lavoratori della Sanità che hanno pagato con il sacrificio della propria vita la tutela di quella di coloro che ad essi si affidavano ribadiscono lo stato di allerta sanitaria e chiede che venga mantenuta alta la vigilanza nell’assicurare il rispetto delle leggi vigenti in tema di emergenza Covid19.

Il presidente Papagni e Delvecchio concludono che venga adottata la obbligatorietà di indossare le mascherine anti-droplet nei luoghi chiusi e nei luoghi dove non è possibile mantenere il distanziamento sociale e che vengano usati tutti i mezzi di pubblicità possibili per invitare la popolazione al rispetto delle norme per usufruire delle strutture sanitarie, con particolare riferimento ai criteri di stretta necessità, prenotazione e contingentamento delle visite.